Oltre al ricorso agli ordinari ammortizzatori sociali le imprese, nell’anno 2020, potranno avvalersi di una modalità di formazione finanziata introdotta dal D.L. 34/2020, utile a consentire alle stesse una progressiva ripresa economica.
In caso di mutate esigenze organizzative, previa stipula di contratti collettivi aziendali con le organizzazioni più rappresentative sul piano nazionale, sarà possibile rimodulare gli orari di lavoro dei dipendenti al fine di destinare parte dell’orario contrattuale per specifici progetti di formazione. Le disposizioni in questione tuttavia non sono rivolte alla generalità delle aziende, ma solo alle imprese e pertanto non potranno essere utilizzate dai professionisti o chi non rivesta la qualifica di impresa.
Mediante tale accordi le parti potranno intervenire sulla definizione dei piani formativi secondo modalità ed articolazione degli orari che riterranno più opportune, nel rispetto dell'orario contrattuale che rimarrà inalterato.
L’intervento avrà la duplice funzione di far acquisire nuove capacità professionali ai lavoratori, utili allo sviluppo economico dell’impresa, garantendo loro un sostegno economico a fronte delle attività formative svolte.
I compensi e gli oneri per le ore di formazione svolte saranno a carico del “Fondo nuove competenze” istituito presso l’ANPAL, che potrà essere finanziato con parte delle risorse destinate ai Fondi interprofessionali e per la formazione.
A titolo di esempio, un’impresa che non riesca a reimpiegare interamente i propri lavoratori potrà ricorrere a percorsi formativi per integrare le ore di mancata attività lavorativa le cui indennità, unitamente ai contributi relativi, saranno a carico del menzionato Fondo.
Affinchè la disposizione diventi pienamente operativa sarà necessario un decreto del Ministero del Lavoro, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che dovrà definire criteri e modalità della formazione che si ritiene possa essere anche di tipo “on the job”.
