Tra le disposizioni del Decreto Rilancio, in materia di lavoro, di rilevante interesse risulta la possibilità di proroga degli ammortizzatori sociali già previsti dal Decreto cura per l'Italia.
Ulteriormente alle 9 settimane di cassa integrazione previste dal D.L.18/2020, le aziende potranno usufruire di altre 5 settimane nel periodo fino al 31 agosto 2020 alle quali potranno aggiungersi ulteriori 4 settimane da utilizzare nei mesi di settembre e ottobre.
Per le aziende che rientrano nei settori della cassa integrazione ordinaria e dell'assegno ordinario, il Decreto consente la richiesta di proroga di 5 settimane nel caso abbiano usufruito interamente del periodo di cassa integrazione di 9 settimane previste in precedenza. Le aziende destinatarie dei provvedimenti in questione saranno pertanto tenute a verificare se abbiano utilizzato per intero delle 9 settimane di cassa integrazione disposte dal Decreto Cura Italia o invece possano far valere un periodo residuo, che andrà richiesto prima della proroga.
In maniera analoga, la proroga per i trattamenti di cassa integrazione in deroga sarà possibile nel caso sia stato già autorizzato dall'INPS un periodo di 9 settimane.
Riguardo invece le ulteriori 4 settimane, le aziende del turismo e dei settori assimilati quali quello dei bar e della ristorazione potranno goderne da subito, senza attendere il mese di settembre, a condizione che abbiano utilizzato le 14 settimane previste per i periodi precedenti.
Diversamente le aziende operanti in altri settori che abbiano terminato il predetto periodo di cassa integrazione, allo stato attuale, si troverebbero a ricorrere a misure alternative quali attribuzione di ferie/permessi, attività formative finanziate o cassa integrazione ordinaria (ove prevista), per colmare l'assenza di ammortizzatori sociali fino al mese di settembre
Tuttavia è attesa la pubblicazione, da parte del Ministero del Lavoro di concerto con quello dell'Economia e delle Finanze, di un Decreto di correzione della norma del Decreto Rilancio che consentirà così anche alle aziende non turistiche di utilizzare immediatamente delle 4 settimane di proroga, garantendo la continuità delle misure di integrazione salariale.
